Anteo alla 69esima BERLINALE

  • Leggi gli aggiornamenti quotidiani dal nostro inviato Simone Soranna!

La 69esima edizione del Berlin International Film Festival alza il sipario!
Come lo scorso anno un nostro speciale inviato e collaboratore, Simone Soranna, day by day, documenterà l'attesissimo festival segnalando i titoli più importanti presentati nelle diverse giornate! 

GIORNO 7 - Mercoledì 13 febbraio 2019

Abbiamo ancora negli occhi il toccante documentario Visages, Villages (2017) ma la regista francese Agnès Varda è tornata nuovamente dietro la macchina da presa per firmare un altro lavoro emozionante e sincero, un grande omaggio al cinema che ripercorre le tappe salienti di una carriera decennale. Il film si intitola VARDA PAR AGNES ed è stato presentato fuori concorso al Festival di Berlino.

Sembra davvero instancabile questa tenera signora di oltre novantanni, per nostra fortuna però continua a lavorare e creare film in grado di toccare le giuste corde emotive e contemporaneamente inventare e sperimentare le nuove frontiere del cinema. In questo suo ultimo lavoro, l'autrice propone una sorta di malinconico viaggio nel passato, un amarcord legato tanto alla sua carriera filmica quanto alle installazioni museali che vertevano sulla potenza delle nuove immagini digitali. Varda sale in cattedra (in tutti i sensi) e inizia a raccontarsi davanti alla cinepresa: una vera e propria lezione di cinema che non dimenticheremo facilmente. Lungo tutti i minuti è la passione nei confronti della settima arte che emerge chiaramente con grande potenza, in quello che diventa così un tuffo nel passato immancabile per gli amanti del cinema.

 

GIORNO 6 - Martedì 12 febbraio 2019

Oggi si è conclusa l'attesa. L'unico titolo italiano presentato nel concorso principale ha trovato il consenso della stampa e del pubblico presente alle proiezioni che hanno anticipato la premier di questa sera. LA PARANZA DEI BAMBINI ha messo d'accordo tutti, un film crudo e toccante al tempo stesso, girato con occhio sapiente dal talentuoso Claudio Giovannesi e basato sul romanzo scritto da Roberto Saviano (qui nel ruolo anche di sceneggiatore).

Ambientato nel centro storico di Napoli, il film racconta l'ascesa (e la caduta?) di un gruppo di ragazzi che, scoraggiati dalla povertà culturale ed economica in cui tergiversano le loro famiglie e il loro quartiere, scelgono di scalare la piramide della criminalità organizzata come scorciatoia in nome di un riscatto sociale. Nuovamente attratto dall'età adolescenziale dei suoi personaggi (ricordate il bellissimo Fiore, con Valerio Mastandrea?), il regista Claudio Giovannesi firma un film solido e affascinante, capace di avvolgere lo sguardo del pubblico per calarlo completamente in una realtà che si rivela allo stesso tempo lontana ma fin troppo presente rispetto al nostro vissuto quotidiano. La paranza dei bambini vuole sì raccontare la criminalità organizzata, ma è un film importante anche per la capacità di tematizzare la perdita dell'innocenza e il fragile desiderio di affermazione di molti adolescenti attratti troppo spesso dal dio denaro e dalla voglia di dominare la scena. Strepitosi i giovani attori protagonisti del film. Uno dei film migliori visti al Festival quest'anno.

 

GIORNO 4 - Domenica 10 febbraio 2019

In attesa che arrivi il giorno della presentazione ufficiale de La paranza dei bambini, di Claudio Giovannesi, a Berlino abbiamo avuto modo di vedere il nuovo documentario di Agostino Ferrente intitolato SELFIE. Come si può facilmente evincere, si tratta di un lavoro sperimentale girato completamente con degli smartphone in modalità selfie. Il regista si è quindi fatto da parte lasciando che fossero i protagonisti del film a interagire completamente di fronte al telefono e a scegliere cosa inquadrare e cosa lasciare fuori campo.

La storia da cui il progetto prende piede è molto stimolante. Qualche anno fa, un sedicenne di Napoli (Davide Bifolco) venne ucciso da un carabiniere che lo scambiò per un latitante ricercato da tempo. La triste vicenda finì nel dimenticatoio e la volontà del regista non è tanto quella di provare a far luce sul caso quanto riprendere l'ambiente sociale in cui il tutto è accaduto. Così, scegliendo due coetanei di Davide come protagonisti, Selfie ci introduce in una Napoli nascosta e filtrata attraverso gli occhi degli adolescenti che la abitano. Seguiamo le loro giornate, i loro turbamenti e le loro aspirazioni. Non c'è retorica, non ci sono doppi fini: il film procede senza filtri in un crescendo di sequenze e ambienti capaci di scuotere il nostro sguardo e calarci in un mondo diverso vissuto e osservato ad altezza ragazzo.

 

GIORNO 3 - Sabato 9 febbraio 2019

In quanti ricordano il film Oltre la notte? Uscì in sala lo scorso anno dopo il trionfo ottenuto al festival di Cannes quando Diane Kruger vinse il premio per la migliore interpretazione femminile. Il regista del film, Fatih Akin, è tornano nuovamente al lavoro e ha presentato a Berlino la sua ultima fatica intitolata THE GOLDEN GLOVE.

Il guanto dorato che dà il nome al lavoro non è nient'altro che un bar malfamato e frequentato da clienti decisamente poco raccomandabili. Ci troviamo nell'Amburgo degli anni Settanta e uno tra i più fedeli habitué del locale si chiama Fritz Honka. A prima vista potrebbe sembrare un semplice alcolizzato che cova nel passato una ferita psicologica così grave da averlo logorato e costretto a una vita di stenti e solitudine, in realtà è uno dei più spietati killer seriali che la Storia tedesca contemporanea ricordi. Girato quasi esclusivamente in due unici ambienti (la casa di Fritz e il bar), The Golden Glove conduce il pubblico in un vortice criminale dal quale sembra impossibile prendere le distanze. Proprio come in Oltre la notte, dove la vendetta accecava la protagonista che quindi optava per scendere a compromessi con il male, anche in questo caso il carattere mefistofelico del personaggio principale diventa una calamita (e una calamità) in grado di attrarre e affascinare l'occhio del regista e del pubblico che deciderà di seguirlo.

 

GIORNO 2 - Venerdì 8 febbraio 2019

Il prolifico regista francese Francois Ozon sbarca alla Berlinale dopo aver partecipato recentemente ai concorsi di Cannes (con Doppio amore, nel 2017) e Venezia (Frantz, 2016). Il suo ultimo film, By the Grace of God, è una ricostruzione d'inchiesta dei recentissimi scandali che hanno inchiodato le alte sfere della diocesi di Lione, in Francia. L'autore sembra spinto da un urgente sentimento di denuncia tanto che le sentenze del processo sono in programma il mese prossimo, a marzo 2019, di conseguenza il film non può raccontare l'esito della vicenda. Un dato insolito per il genere cinematografico a cui questa appassionante e appassionata ricostruzione di fatti appartiene, eppure è proprio da questo dettaglio che si possono evincere le maggiori priorità del suo autore. Ozon non sembra infatti essere attratto tanto a riportare in scena i dettagli dell'accaduto, quanto a focalizzarsi sui sentimenti e i turbamenti che una simile vicenda ha scatenato non solo nei diretti interessati ma anche nei loro più stretti conoscenti. By the Grace of God segue così le orme di tre protagonisti accomunati da un triste passato e costretti ora a dover fare i conti con un incubo che poco alla volta sta tornando a prendere forma. 

 L'eleganza formale e lo sguardo attento del cinema francese non mancano, in un lavoro sicuramente da apprezzare per la scrittura incisa dei dialoghi e la bravura nell'evitare le trappole che la facile retorica cinematografia poteva tendere.

 

GIORNO 1 - Giovedì 7 febbraio 2019

Si è aperta oggi la sessantanovesima edizione del Festival di Berlino. La città è pronta ad accogliere cinefili giunti da tutto il mondo proponendo come di consueto un programma ricchissimo di sezioni e di titoli. L'occasione è sicuramente utile e interessante per avere una panoramica in anteprima dei film che con molta probabilità troveranno il buio delle sale italiane nella prossima stagione cinematografica, a cominciare da titolo di apertura della manifestazione, THE KINDNESS OF STRANGERS.

Diretto dalla regista Lone Scherfig (che si era messa in mostra nel 2009 con il film An Education), il lavoro racconta una storia fortemente drammatica che vede per protagonista Clara, una giovane madre di due bambini (Zoe Kazan particolarmente ispirata) alle prese con la fuga dal proprio nido familiare a causa di un marito violento e con qualche lato da nascondere. La regista ci conduce in una New York a tratti irriconoscibile, dove il pregiudizio nei confronti dell'altro e il cinismo della società odierna hanno dato vita a un ambiente opprimente e insopportabile non solo da un punto di vista economico ma sopratutto umano. Il percorso di Clara dunque, sarà prima di tutto incentrato a trovare una stabilità affettiva e quello che le accade somiglia a un vero e proprio miracolo. Un gruppo di personaggi più o meno buffi (tra gli altri impossibile non citare il sempre divertente Bill Nighy) diventeranno la sua nuova famiglia dimostrando come con un po' di calore tutti i problemi possono essere superati.

In anni in cui il cinema più contemporaneo si sta dimostrando completamente dalla parte degli ultimi, degli emarginati, cercando di spronare l'abbattimento di barriere fisiche e/o ideali, un film come The Kindness of Strangers (che letteralmente significa La gentilezza degli sconosciuti) conferma una simile tendenza ricordando al pubblico che la battaglia in nome di un'accoglienza e di un'integrazione sociale si combatte tutti i giorni nelle vie di ogni città, senza andare per forza a scomodare confini geopolitici o traversate clandestine. Ognuno nel suo piccolo può (e deve) rendersi utile per migliorare il mondo: questo è il tema principale del film inaugurale di questa Berlinale. Vedremo se anche il resto dei titoli saranno in linea con quanto espresso il primo giorno.

 

👉 Classe 1991 e laureato in Lettere Moderne, Simone Soranna corteggia il cinema in tutti i modi possibili: organizzando rassegne, cicli di corsi tematici, curiosando sui set, leggendo libri e riviste del settore e, soprattutto, vedendo molti film, forse troppi. Da oltre un anno è cultore della materia di Storia e critica del cinema presso l'Università Statale di Milano. Scrive su Cineforum - Rivista di cinema ed è redattore del portale LongTake. Da anni svolge l'attività di corrispondente dai Festival internazionali più importanti (Cannes, Venezia, Berlino). Spera che il Paradiso non sia tutto una grande menzogna perché un giorno vorrebbe poter stringere la mano a Chaplin e Hitchcock 👈

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