Il regista Luc Besson introduce il suo ultimo film DOGMAN al pubblico in sala
- Venerdì 27 ottobre, ore 19.45, CityLife Anteo
Luc Besson, regista di Léon (1994) · Il quinto elemento (1997) · Nikita (1990), introduce il suo ultimo film Dogman al pubblico in sala.
Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 80
Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano
IL FILM:
Nell’America del “white trash”, Douglas viene rinchiuso dal padre violento in una gabbia per cani da combattimento che invece di attaccarlo lo proteggono, diventando suoi alleati nella vita. Così, in un viaggio per guarire le ferite che la sua infanzia gli ha cucito addosso, Douglas cerca di trovare la propria strada, anche se ciò significa infrangere le regole sociali.
L’ispirazione per questo film è scaturita, in parte, da un articolo che ho letto su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni. Questa storia mi ha fatto interrogare sull’impatto che un’esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico. Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza? Con Dogman ho voluto esplorare questa tematica. La sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. La società non ti aiuterà, ma l’amore può aiutare a guarire. È l’amore della comunità di cani che Dogman ha fondato a fungere da guaritore e da catalizzatore. Dogman non sarebbe il film che è senza Caleb Landry Jones. Questo complesso personaggio aveva bisogno di qualcuno che potesse incarnarne le sfide, la tristezza, il desiderio, la forza, la complessità. Le persone guardano i film per cogliere una sorta di verità dalla storia, anche se sanno che si tratta di finzione. Volevo essere il più onesto possibile nella realizzazione del film. Voglio che proviate dei sentimenti nei confronti del protagonista, di ciò che fa, delle azioni che compie come reazione alla sofferenza che ha patito. Vorrete fare il tifo per lui. Spero che il pubblico possa elaborare nella propria mente ciò che Dogman ha subito, il dolore che è davvero difficile da ingoiare. Ha sofferto più di quanto la maggior parte delle persone potrà mai soffrire, eppure possiede ancora una dignità. (Luc Besson)